La spiritualità che indusse il primo uomo a disegnare sulle pareti di una caverna è la stessa che lo indusse a sognare guardando il volo leggero degli uccelli. Poi il vento e la casualità fecero la loro parte e l’uomo inventò l’aquilone. Si sa che i primi aquiloni furono creati in Cina durante il 1° millennio a.C.. Da allora assunsero ruoli diversi in base a culture ed esigenze. La più diffusa e credibile tra le antiche storie CINESI narra del generale Han Hisin, il quale fece volare un aquilone sulle mura di una fortezza che stava assediando per misurare la distanza tra essa e il suo esercito e conoscere quindi la lunghezza di un tunnel da scavare per penetrarvi. In THAILANDIA si chiede agli aquiloni di attirare con il loro rumore i venti di Nord-Est per spazzare le nuvole cariche di pioggia. In POLINESIA Rehua, dio della salute e del cielo più alto, è raffigurato in forma di aquilone. In GIAPPONE, nell’antica città di Edo, un signore della guerra, stanco della morte di moltissimi uomini, li fece combattere con gli aquiloni garantendo ai vincitori il governo per un anno della città stessa. Ancora oggi in quel lontano paese, si lanciano aquiloni con messaggi augurali alla nascita di un bambino; si crede infatti che una maggiore altezza sia foriera di maggior fortuna. Una TRADIZIONE EUROPEA di cui si conservano numerose tracce, era quella di far volare maniche a vento a forma di dragone. Già le legioni romane usavano farsi precedere da un “draconarius” che teneva in mano un’asta alla cui sommità era legata una testa di drago col corpo formato da un tubo di tessuto che si gonfiava con il vento. Aquiloni giganti raccontano un altro pezzo di storia: quella del sollevamento umano.
Sempre in Cina una persona legata al telaio di un aquilone veniva fatta volare a grandi altezze per poterne trarre auspici fausti o infausti a seconda dell’andamento del volo, prima di far salpare una nave. Ancora in Giappone un ladro, servendosi di un aquilone staccò le scaglie di un delfino d’oro dalla torre di un castello, salvo poi essere catturato al suo atterraggio. In Scozia nel 1749 A.Wilson ne unì tra loro diversi per sollevare termometri che potessero misurare la temperatura a diverse altezze; nel 1752 B.Franklin se ne servì per dimostrare l’identità tra l’elettricità naturale e quella prodotta dalle macchine, mentre nell’800 molti inventori proposero l’aquilone come mezzo per salvare naufraghi. E fu proprio alla fine dell’800 che Hargrave disegnò il prototipo di quello che poi sarebbe divenuto un altro sogno dell’uomo: l’aeroplano. Inserì infatti un’elica a motore nel suo aquilone a box, aprendo così la strada ai fratelli Wright. Nel 1963 D.Jalbert progetta e realizza il 1° aquilone ad ala morbida, senza alcuna struttura; la strada per l’attuale parapendio era aperta……… ma questa è un’altra storia.